lunedì 4 aprile 2016

Forno senza nome del ghetto

via del portico d'ottavia, 1
In realtà di nomi ne ha tanti, alcuni indicibili, dati dai molti clienti che negli anni ci sono passati, tornati o venuti apposta, anche ora che al ghetto c'è un locale gastronomico praticamente a ogni porta.
I prodotti in vendita sono pochi: la crostata di visciole, molto richiesta,  altri biscotti da forno poco invitanti, che in genere si trovano nel bancone a destra. Poi i semi di zucca o bruscolini, niente a che vedere con quelli molto asettici che si trovano di solito.
Ma il prodotto di punta è la cosiddetta pizza, un panetto morbido ripieno di praticamente ogni tipo di frutta secca. Non fatevi ingannare dalle dimensioni: uno costituisce un pasto completo per una persona, con una quantità di calorie esagerata. D'altra parte è così buono che difficilmente riuscirete a fermarvi prima di averlo finito. Chiedete quelli poco cotti: non illudetevi, poco cotti sono quelli che sono bruciati solo sotto. Comunque non si offendono se li chiedete "non bruciati" o se indicate direttamente l'esemplare che avete scelto. Meglio soldi spiccioli, anche perché il resto è sempre un'incognita. Costa dai 3 ai 4 euro, difficile dire il prezzo al chilo perché la pesatura è l'unico gesto frenetico in un servizio altrimenti più che flemmatico.

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