lunedì 12 ottobre 2015

Taverna degli amici

Piazza Margana, 37
Ristorante diventato improvvisamente famoso per le dichiarazioni, rilasciate al TG4 e poi riprese da vari giornali, che hanno contribuito alle dimissioni di Marino da sindaco di Roma.
Qui un estratto tratto da Repubblica:
Il 27 luglio 2013? Con la moglie. Era con la moglie, come no… Marino è venuto qui una sola volta”. Maurizio è uno dei titolari della Taverna degli amici, ristorante in piazza Margana e a poco più di cento metri dalla scalinata del Campidoglio. Nel salotto tutto sampietrini tra piazza Venezia e il ghetto ebraico, dopo aver finito la sua cena, l’oste risponde secco alle domande. Prima ancora di vedere la ricevuta pubblicata online dallo staff dell’inquilino di palazzo Senatorio (quindi pagata con la carta di credito per le spese di rappresentanza del sindaco, in questo caso 120 euro), il proprietario del locale recita a memoria l’etichetta del bianco che ha servito al primo cittadino in quel sabato sera di luglio, a sei settimane dall’elezione a primo cittadino: “Mi ricordo pure quello che ha preso. Il vino mi ricordo. Una bottiglia da 55 euro. Era uno Jermann vintage tunina”.
Come ha fatto a ricordarsi dell’etichetta del vino prima ancora di vedere la fattura pubblicata in rete da Marino?
“Perché quella non è una bottiglia da tutti. Non si bevono tutti un vino da più di 50 euro. Infatti l’ho detto prima della ricevuta”.
Perché? Di che tipo di vino si tratta?
“È un bianco, un vino importante. Non è tra i più costosi in assoluto, certo, ma vintage tunina è un vino buono. La Jermann poi fa tutte ottime bottiglie. È il penultimo in ordine di costo. C’è una bottiglia da 25, poi da 55 euro. E poi i prezzi salgono. Quando mi hanno detto che qualcuno lo aveva ordinato, ho chiesto subito “per chi è ‘sto vino?”. Poi ho pensato “hai capito come si tratta il sindaco?”. Me lo ricordo come se fosse oggi”

Qualunque cosa si pensi di Marino, neanche il ristoratore mi sembra ne esca bene, dal punto di vista etico ed enologico. Meglio rivolgersi altrove.

martedì 6 ottobre 2015

Inat Kuca - Sarajevo

Velika Alifacovac, 1

La casa della ripicca, raccontano le cronache, nel secolo scorso si trovava dall'altro lato del fiume, dove gli austriaci dovevano costruire il palazzo del municipio. Il testardo proprietario dovette sgomberare ma ottenne che la sua casa fosse rimontato pezzo per pezzo sull'altro riva, dove si trova oggi.
E oggi è probabilmente il ristorante più bello di Sarajevo, in una casa ottomana in riva al fiume,  con un minareto a fianco. Meriterebbe un'occhiata anche senza andarci a mangiare.
Il menu è un compendio della cucina bosniaca, con le pita (in Bosnia chiamano burek  quello con la carne), le carni arrosto e i cevapcici, e gli altri piatti tradizionali:Begova čorba, Musaka, dolma,  punjene paprike, Sarma. Da bere, birra Sarajevska e qualche vino locale, sempre un po' a rischio, oltre a una ampia scelta di distillati.
La sala interna con arredamento d'epoca è meravigliosa,  il terrazzo lungo il fiume, che offre un bel fresco d'estate, lo è altrettanto.
I piatti sono forse meno saporiti rispetto a quelli che si possono trovare in città nelle tante cevabdzinica e buregdzinica più popolari, ma il contesto più curato ed elegante può valere l'esperienza.
Servizio piuttosto umorale. Conto molto popolare, non più di 20-30 marchi a persona per una cena completa più bevande.

L'inat kuca da fuori
Vista sull'interno

Mix di dolma, sarma e punjene paprike

Shopska, salumi e formaggi locali e cevapcici