Ricette

La cucina è un'arte complessa, e tra cucinare qualcosa di adatto a nutrirsi e preparare un piatto di qualità, c'è una differenza praticamente infinita. E' per questo che preferisco scrivere di ciò che cucinano altri, piuttosto che di ciò che cucino io.
Qualche volta però  mi è stato richiesto di scrivere espressamente di cucina. I risultati sono qui a seguire.

Pane, burro e olive

Per essere comfort food deve essere facile da preparare.
Il mio comfort food è ispirato dai miei parenti peruviani. Loro lo chiamano pan, mantequilla y aceitunas, e lo mangiano a colazione.
Io lo chiamo pane, burro e olive e lo mangio potenzialmente in tutte le ore della giornata, eccetto colazione.
Per prepararlo prendo un panino all’olio, taglio a metà, tolgo un po’ di mollica all’interno, imburro abbondantemente e metto in forno caldo giusto il tempo di togliere il nocciolo alle olive.
Dopodichè tolgo il pane dal forno, distribuisco le olive, chiudo il panino e mi dirigo sul divano.


Amatriciana

E' uno dei fortunati piatti, un altro è la pizza, per cui anche una versione mediocre risulta mangiabile quasi piacevolmente. Mentre, provate voi a mangiare una carbonara o una cacio e pepe fatta male.
Fermo restando che le versioni eccellenti, ad esempio io amo come la preparano qui, sono un'altra cosa.
In ogni caso potrebbe fare fede direttamente quella che ambisce ad essere la ricetta originale.
Le deroghe che faccio io sono le seguenti:
Padella di ferro, se non ce l'hai antiaderente fa il suo lavoro.
In un ininfluente puntata di salutismo sostituisco lo strutto con olio extravergine di oliva.
Loro indicano la pasta De Cecco, non so se in base a qualche partnership, io, che come è noto non ho nessuna partnership, consiglio di scegliere tipo e marca di pasta che si preferisce: io preferisco gli spaghetti e come marca Garofalo e Molisana, più spesso la seconda, perché ricade più facilmente nelle offerte speciali del supermercato da 1 euro per pacchi da 1 kg. Molisana fa anche un tipo di spaghetti quadrati che ricordano i tonnarelli, ma è più difficile trovarli in offerta.
Per i pelati invece Graziella è un consiglio che sottoscrivo.
Il guanciale è importante che sia tagliato uniformemente.
Il pomodoro è bene che cuocia a fuoco lento e per poco. Qualcuno inizia a preparare il condimento una volta calata la pasta: un consiglio schematico ma in fondo esatto.
Per il pecorino, difficile trovare quello di Amatrice. Un buon pecorino stagionato anche fuori regione, sarà sempre meglio del salato e monocorde pecorino romano.
Ricapitolando, ecco la ricetta completa.


500 grammi di spaghetti;
125 gr. di guanciale;
un cucchiaio di olio extravergine di oliva;
400 grammi di pomodori pelati di qualità;
un pezzetto di peperoncino fresco o essiccato;
pecorino stagionato grattugiato;
sale e pepe q.b.

Far imbiondire il guanciale rosolandolo nell'olio extravergine di oliva.
Aggiungere pepe nero e  peperoncino, e cuocere a fuoco basso per alcuni minuti finché il guanciale non risulterà leggermente dorato, facendo molta attenzione che non si rosoli troppo.
Togliere dalla padella i listelli di guanciale, sgocciolare bene e tenerli da parte possibilmente in caldo. Unire i pomodori pelati.
Salare, mescolare e cuocere a fuoco vivo per circa 15 minuti.
Togliere il peperoncino, e unire alla salsa i listelli di guanciale precedentemente messi da parte, mescolando di nuovo la salsa.
Cuocere gli spaghetti bene al dente e aggiungerli alla salsa. Servire con abbondante pecorino grattugiato di qualità.

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