mercoledì 25 maggio 2016

Salustri - Foggia

Via Tenente Iorio, 50 - Tel. 0881 580509

Cosa si fa quando l'Ambasciata Orsarese è chiusa o, più facilmente, troppo affollata? Semplice, si va da Salustri che è giusto di fronte. Salustri a sua volta è un locale di vecchia data, prima si chiamava Trilussa, tanto per rimarcare una certa continuità.
Pancotto con salsiccia
Non c'è naturalmente il menu fisso dei colli dauni, ma c'è un ricco buffet di antipasti (verdure fritte, mozzarelline, asparagi, carciofi) più bello a vedersi che all'assaggio,  (il prezzo del piatto va da 5 a 8 euro, attenzione a non caricarlo troppo o sarete puniti al momento del conto) e piatti della tradizione regionale, tra cui spicca il pancotto (con verdure 6 euro, con salsiccia 8.5) , anche questo più bello a vedersi, e pizza, buona, impasto alla napoletana (prezzi dai 4 euro della margherita fino a otto). Se si riesce a resistere al buffet, piuttosto allettante è il cestello dei fritti, 4 euro porzione singola, 7 euro quella doppia.
Vino orsarese a 7 euro al litro. Buffet anche per i dolci, piuttosto tradizionali.

lunedì 16 maggio 2016

Ambasciata Orsarese - Foggia

Via Tenente Iorio, 53 - Tel . 0881 740204
In un'epoca in cui i ristoranti sembrano fatti con lo stampino, stessi menu e stessi arredamenti ideati dagli stessi studi di architettura, è un piacere entrare in locali unici nel loro genere, perché sono il risultato negli anni delle personali idee dei vari proprietari.
A questa seconda categoria appartiene l'Ambasciata orsarese.
All'inizio, in passato,  proponeva la sostanziosa cucina di Orsara, nella parte montuosa della provincia combinata con i prodotti della fiorente agricoltura del tavoliere in un menu fisso molto abbondante, in cui almeno vino e pane erano prodotti direttamente dalla famiglia.
Con il passaggio di gestione di padre in figlio, c'è stata una curiosa ibridazione.
Dal punto di vista dell'ambientazione, una bicicletta appesa sul soffitto è comparsa in una delle due sale, in mezzo alle tovaglie damascate, ai pesanti mobili anni '50 su cui sono appoggiate vecchie bottiglie e al vecchio chitarrista, verosimilmente di famiglia, che "allieta" l'atmosfera con repertorio di musica leggera italiana.
E nel menu fisso, in cui le porzioni sono talvolta ridotte, a fianco ai piatti tradizionali sono comparsi altri di ispirazione più creativa.
Ad esempio, il giorno che siamo andati noi, un lunedì a pranzo, assieme a piatti tradizionali come il baccalà, fave e cicoria, verdure sottaceto, torcinelli e paccanelli, pancotto con salsiccia, sono arrivati parmigiana di borragine, fiore di zucca ripieno, tartufo nero con uovo di quaglia, cavatelli asparagi, finocchietto e funghi cardoncelli.
L'ordine di arrivo dei piatti, e anche l'intervallo, apparentemente casuali, in realtà sembrano dipendere da quello che c'è da servire agli altri tavoli.
Nei dolci, che quel giorno erano Babà panna e fragole, torta al cioccolato e biscotto di pasta frolla con canditi, la creatività ha evidentemente molta strada da fare. In generale i piatti tradizionali si fanno ancora preferire.
Le bevande invece sono ancora quelle di una volta: il vino orsarese senza etichetta, caffè orgogliosamente fatto con la moka, liquori fatti in casa con bottiglia lasciata sul tavolo.
Il conto è stato di 25 euro a testa, tutto compreso, per un'esperienza seppur non impeccabile, comunque interessante.
Fave e cicoria

Carciofo ripieno

Cavatelli asparagi, finocchietto e funghi cardoncelli

Tartufo nero fresco garganico con uovo di quaglia

Biscotti di pasta frolla con canditi

martedì 10 maggio 2016

Parco Statella - Randazzo

Via Montelaguardia 2/s - Tel. 0957 993314

Randazzo è zona gastronomicamente fortunata. Per accorgersene basta entrare in una macelleria (dove si vendono anche salumi e formaggi) o assaggiare i vini della zona.
Tanta ricchezza gastronomica, dovuta alla fertilità delle terre vulcaniche, si esprime anche negli agriturismi, strategicamente situati a pochi chilometri dalla cittadina sia sulle strade che portano sulla costa, sia su quelle che aggirano l'Etna.

Parco Statella si trova appena fuori Randazzo in direzione di Linguaglossa, in un bellissimo ambiente, belli sia i dintorni che la parte alberghiera del complesso. Anche la sala da pranzo è molto accogliente e curata. Il menu fisso è quello che si trova di solito negli agriturismi, con molti assaggi di antipasti, più curati di quelli che si vedono di solito, e due primi, l'ottima zuppa di porcini e gli inevitabili maccheroni con ragù di maialino dei Nebrodi, un secondo di carne alla brace, dolce, caffè e bevande. Il menu risente molto della stagionalità, specialmente per le verdure. Per carne, salumi, formaggi, si affidano alle aziende della zona. In alcuni casi, come il caffè in cialde o i cannoli mignon da pasticceria come dessert, c'è la sensazione che si potrebbe osare di più. Il conto è di 28 euro per il menu completo, 23 se si salta il secondo. Ci si alza comunque soddisfatti.



Gelatina

Ricotta fritta con confettura di fragola e granella di mandorle
Zuppa di porcini

mercoledì 4 maggio 2016

Bitch

Via Ascoli Piceno, 33
Accompagnato da un successo su tripadvisor fin troppo sorprendente, siamo andati a provare questo Bitch, sottotitolo: le zoccolette del pigneto.
Un po' fuori mano rispetto all'isola pedonale, proprio davanti alla moschea, bisogna conoscerlo e andarci apposta (ecco forse perché tripadvisor).
Vende solo palline di pizza fritta con condimento (ma qui l'inglese topping rende molto meglio l'idea) dolce o salato. Nutella e zucchero a velo (3,50 euro) oppure, per il salato, pomodoro e mozzarella, greco (tzatziki), indiano (curry), messicano (chili) o cheddar e bacon (da 4 a 4,50 euro). Altri condimenti più elaborati sono allo studio. Frigorifero con buona scelta di birre e bibite. Locale piccolo e seminterrato con arredamento shabby. Servizio al banco in stoviglie usa e getta. L'impasto in sè non è memorabile, abbiamo provato il bacon e cheddar, dove il cheddar non sembrava tale, e il classico con la nutella, senza sussulti. Non è una cena, non è neanche un aperitivo, visto che la location non regge il confronto con i tavolini all'aperto dell'isola pedonale, si può prendere in considerazione come spuntino (non veloce perché comunque c'è un po' da attendere) da improvvisa  fame, chimica e non.