venerdì 20 dicembre 2013

Accabanna - Sant'Alessio Siculo

Via Prof. Eugenio Stagnitta, 3Sant' Alessio Siculo

Lontano dal lusso di Taormina, in una zona dove la ristorazione di qualità segna il passo, Accabanna tenta un difficile equilibrio tra una cucina ricercata con ingredienti del territorio e il contenimento dei prezzi. Si può quindi trovare l'arredamento un po' incongruo, il servizio piuttosto casual, le pizze nel menu, ma con una cucina che si mantiene a buoni livelli e prezzi accettabili. Purtroppo non c'è più il menu degustazione di quattro portate a 30 euro. La carta privilegia il pesce, principalmente quello locale del mar Ionio.
Abbiamo assaggiato un ottimo antipasto di pesce crudo "il sushiliano", dei rivedibili paccheri al ragu di polpo, una buonissima zuppetta di pesce locale con crostini e un flan al cioccolato. Carta dei vini non estesa ma curata.

sabato 30 novembre 2013

Roma nel piatto 2014

Roma nel piatto è una guida che con dieci anni di attività e per 11,90 euro fornisce un quadro piuttosto completo e attendibile della ristorazione della città.
Delle schede dei ristoranti, una pagina per ognuno, mi è piaciuto molto il raggruppamento per quartiere, l'indicazione del prezzo medio, il voto in decimi, il raffronto con l'edizione precedente, la forbice dei prezzi dei vini (il più economico e il più caro) e l'orario di chiusura della cucina.
Curiosa ma secondo me  utile solo agli appassionati del genere l'idea del paragrafo fisso sulla qualità del caffé.

Nelle descrizioni sono ricorrenti giudizi severi su piatti non perfettamente riusciti, che fa distinguere la guida da certe raccolte di panegirici che si vedono altrove, specie sul web.

L'elenco dei migliori ristoranti non riserva sorprese: il primo è la Pergola, seguito da La trota e Il pagliaccio, e a seguire tutti i grossi nomi. Ma, con piacevole sorpresa, si possono trovare anche segreti ben custoditi come le Ninfe.
Oltre alla sezione sui ristoranti, ci sono anche quella delle pizzerie e degli aperitivi e brunch (qui, piccolo appunto, il Nick Nowego Cafè che nel frattempo ha - purtroppo - chiuso).
Le altre due guide di Roma pubblicate da Pecora Nera, "Roma per il goloso" e "il mondo del piatto" sono destinate ad appassionati rispettivamente di botteghe e ristoranti etnici.

martedì 19 novembre 2013

Pizzeria Alberto dal 1968

circonvallazione ostiense, 225 - chiuso sabato e domenica
 
Potrebbe sembrare una delle tante opzioni per il pranzo che si trovano sulla circonvallazione, il locale è piccolissimo e la scelta è limitata... solo che la pizza, morbida e croccante insieme, è buonissima, e gli impiegati della zona lo sanno, tanto che a ora di pranzo il posto si può individuare dalla fila che arriva fuori. Il vulcanico proprietario, sempre di buonumore, è caratteristico nell'annunciare i minuti che mancano per la prossima teglia. Se si va verso gli orari di chiusura si rischia che sia già finito tutto. Come tipo di pizza, prendo sempre quella pomodoro e mozzarella, al limite consiglio l'ultima sfornata o quella che è rimasta. Non si vende da bere, ma due porte a fianco c'è un'enoteca che vende ogni tipo di bevanda, si può anche portare la pizza e mangiare lì, ma solo in piedi.
Per il caffè, se è ora di pranzo e non è lunedì, l'opzione migliore è il bar in via Carlo Citerni, dove il caffè viene a richiesta accompagnato da una generosa mestolata di panna appena fatta (infatti verso le 15 finisce). Anche in quel caso la qualità non è un segreto, ma la tecnica per conquistare l'accesso al bancone tra la folla, ordinare il caffè, mescolare velocemente lo zucchero e chiedere la panna è intuitiva e imitabile.

martedì 22 ottobre 2013

L'acquario - Castiglione del Lago

Via Vittorio Emanuele II, 69 - tel. 075/9652432

Nella tranquilla (fuori stagione) Castiglione del Lago si può riposare, rilassarsi o ammirare il lago Trasimeno.
Per mangiare, praticamente ogni negozio sul corso principale può fornire panini, torta al testo o taglieri di salumi e formaggi.
Per mangiare sul serio le opzioni più visibili sono "la cantina" o "l'acquario".
Ho provato quest'ultimo un posto piuttosto curato ed elegante (non avendo un affaccio vista lago è meno affollato di turisti), prendendo un antipasto misto umbro, molto buono, e una carpa regina in porchetta. Il menu comprendeva altri piatti tradizionali di carne e pesce di lago. Conto finale che lievita a causa di coperto e bevande, ma tutto sommato un buon indirizzo.

lunedì 30 settembre 2013

Taste of roma 2013

Avevo già parlato di manifestazioni gastronomiche, e l'impressione è più o meno la stessa. Sono andato il venerdì nella sessione pranzo, ovviamente dopo essermi procurato un invito come immagino tutti. Non credo ci sia qualcuno disposto a pagare il biglietto di 16 euro per poter entrare in uno spazio dove si deve sgomitare e fare la fila  per poter acquistare cibo o vino o (molta di più) per avere un assaggio gratuito.
Tra l'altro se vi chiedete a cosa serve il bicchiere da degustazione visto che non si degusta niente, la risposta è: a comprare il vino, che viene servito solo negli appositi stand Trimani.
Chiaramente si viene per assaggiare un piatto di grandi chef a un prezzo molto più basso di quelli praticati nei loro ristoranti, solo che l'esperienza non è assolutamente comparabile. Stoviglie, comfort e, spesso, temperatura di servizio sono diverse. Gli chef sono richiestissimi per le foto ricordo, dicono, purché si abbia la fortuna di trovarli ai loro stand.
E così gli assaggi hanno salvato l'umore del povero visitatore: il prosciutto di Ferrarini, la pasta di Secondi, la carne di (riguardo sul librettino e ve lo dico), il trapizzino di Callegari e Dissapore (non so bene chi offriva tra i due, le dinamiche tra promozione di eventi e web sono molto misteriose se viste dal di fuori), ben croccante ma meno delle bruciacchiature di Sforno, proprio prima che lo staff e gli altoparlanti invitassero bruscamente a lasciare l'area per la chiusura.
Ma alla fine che cosa ho mangiato? Ravioli di amatriciana con guanciale croccante, di Cristina Bowerman, in cui il sugo di amatriciana era il ripieno dei ravioli, idea ormai non nuova, ma ben eseguita.
E poi l'intero trittico di Heinz Beck, Spaghetti cacio e pepe con gamberi bianchi marinati al lime, in cui i gamberi arricchivano senza traumi la ricetta classica, “Tonno tonnato”, dove la ricetta del vitello tonnato viene invertita, il tonno è al posto del vitello e la gelatina di carne sostituisce la salsa tonnata, e l'assaggio migliore della giornata, anche perché con un confezionamento meno penalizzante, il "Cremoso al pralinato con mousse alla  fava di tonka e composta di mele verdi e zenzero".



Cremoso di Heinz Beck



Crediti: foto - Scatti di gusto

martedì 17 settembre 2013

I porchettoni

via del pigneto, 68
AGGIORNAMENTO 2017
Ha stranamente cambiato nome, adesso si chiama Trattoria Pigneto, ma non gestione, arredamento e offerta, compresa la porchetta a portar via dalla finestra. Quello che è cambiato significativamente sono i prezzi, con primi a 9 euro e il cosiddetto taglierone a 18. A questi prezzi si trova decisamente di meglio in zona.

Messo al posto di un negozio di porte blindate, alla sua apertura ha riempito meritoriamente un vuoto, quello della possibilità di avere una cena (o quasi) seduti a prezzo contenuto, quando fino a quel momento l'unica alternativa era la baked potato di Kalapà.
Nominalmente sarebbe una fraschetta, la qualità del cibo è piuttosto buona, considerando che anche ai castelli la tradizione è piuttosto svanita: porchetta, coppiette, salumi e formaggi, eccellente il misto bufala (8 euro).
Altrimenti primi onesti a buon mercato. Il vino sfuso, almeno il rosso, è più buono di quanto ci si potrebbe aspettare.

giovedì 5 settembre 2013

Bancovino

via pietro borsieri, 27 - telefono 06 87673864

Posto aperto di recente a Prati, molto piccolo, in pratica c'è solo il bancone e un paio di tavolini a scomparsa, che combatte le dimensioni ridotte con una offerta a tempo pieno, aperto dalle 12 alle 24 e con prodotti anche da comprare e portare via. Noi abbiamo provato la formula bicchiere di vino (5 euro) e piatto freddo (intorno ai 10), prendendo il praticamente il "vino della casa" visto che i proprietari di bancovino sono gli stessi di cantine lupo. Il primolupo (rosso) ci è piaciuto di più del terra marique (bianco). Niente da dire su piatto di salumi e burrata di andria. Andiamo via con l'impressione che i ricarichi siano alti e che i clienti conosciuti siano trattati meglio di quelli nuovi.

domenica 18 agosto 2013

Gelateria Neve di Latte

via luigi poletti, 6
Neve di latte è la gelateria più apprezzata  su internet. Se vi interessa è facile cercare la storia commerciale del suo vulcanico proprietario. Secondo l'agiografia, questa gelateria ha la stessa qualità della leggendaria precedente, ma con dei prezzi ragionevoli: piccolo 2 euro, medio 3 euro, grande 4 euro. Si dicevano grandi cose del gusto pinoli, stracciatella, crema (fatto con il latte tedesco biodinamico). La mia scelta è stata cioccolato, stracciatella e crema.
Il gelato è straordinariamente freddo e questo probabilmente nuoce al suo gusto. Il cioccolato è buonissimo, in confronto gli altri due gusti sanno di poco. Francamente mi aspettavo di più e non so se valga la pena, per chi viene da lontano, di arrivare dalle parti del maxxi.

sabato 10 agosto 2013

Bingol kebap e pizza

via tiburtina, 164 - aperto tutti i giorni
Questo locale, dopo vent'anni di passaggi di gestione, sembra aver trovato la sua ragione di esistere con il bingol, migliore opzione per il kebab a san lorenzo. Kebab discreto che va via velocemente, falafel, molti snack turchi come i borek, sfoglie di pasta arrotolata con quattro ripieni, prezzi modici (ad esempio kebab al piatto 5 euro) e molti menu composti. Irresistibile l'idea del falafel in omaggio ai clienti in fila. Peccato per le poche possibilità di sedersi.
Insomma non è proprio come stare a Istambul, ma per essere a Roma non è male.

domenica 4 agosto 2013

Gelateria Fatamorgana

Via Aosta 3 (e altre 5 sedi)
Complice l'estate, ho deciso di sottopormi a un giro delle gelaterie di Roma più raccomandate su internet (e nelle guide). E' cosa nota infatti che c'è una cesura completa tra le raccomandazioni "d'autore" e quelle dei non addetti al settore. La prima che ho provato è fatamorgana, che ha aperto una filiale vicino a piazza re di roma.
I prezzi sono medio alti: Due palle due euro, 3 palle  3 euro, 4 palle  4 euro. Eh sì, non fanno uso di paletta. La mia coppetta a 3 gusti comprendeva cioccolato Kentucky, pistacchio di bronte, Bacio del principe. Il Kentucky si faceva preferire e sovrastava gli altri due gusti. Per aiutare la mia scelta mi hanno gentilmente offerto degli assaggi al cucchiaino: baklava, mandorla al cardamomo. Non presenti i gusti salati. Bonus gli assaggi con cucchiaino, malus le palle.

lunedì 10 giugno 2013

Dar quagliaro



Largo Mola di Bari 17 - Tel 06 25210875
Chiuso domenica 

C'era una volta il quagliaro, una trattoria molto tipica in un quartiere molto periferico, ma dotato di una sua poesia, il quarticciolo. Questa trattoria offriva servizio brusco, anziane cameriere con il camice, una specialità indiscussa, le quaglie, poi pizze, qualche primo e poco altro, prezzi contenutissimi, a memoria ricordo un prezzo quasi fisso di 3 euro per i primi, le pizze e la quaglia "singola".
La qualità di tutto ciò che non erano le quaglie lasciava a desiderare, in particolare il vino della casa era terrificante, ma dati i prezzi ci si passava sopra senza problemi.
Da qualche anno la gestione è passata agli eredi, che hanno effettuato una grande opera di modernizzazione: sito internet, vistosa insegna, allargamento del menu (aggiunti dolci e antipasti, tra cui le verosimili uova di quaglia),  ma soprattutto vistosissimo ritocco dei prezzi. Ora la margherita costa 5, la quaglia singola 6,5, la quaglia "doppia" 11, senza che null'altro (qualità e cortesia) sia cambiato.
Le quaglie, con la caratteristica ciriola imbevuta di olio di cottura, funghi e olive (la foto è presa su internet perché con la nuova gestione vige anche un divieto di fotografare i piatti) valgono ancora il viaggio, ma mi sentirei di consigliare il posto solo a nostalgici accesi o amanti delle quaglie.

lunedì 3 giugno 2013

Hamburgeseria

 Via dei Reti 40, Tel  06 44701298

Ambientazione americana e nome spagnolo (con errore), questo locale apre in due sedi (centro e san lorenzo) e offre un hamburger base a 7 euro. Nel senso che può essere arricchito dall'aggiunta di altri ingredienti (bacon, cipolla caramellata, vari formaggi, varie verdure, varie maionesi aromatizzate) a 50 centesimi l'uno.

Come antipasto abbiamo preso delle patate con bacon e formaggio a 4 euro, non male.

La carne (manzo, ci sono anche le versioni tacchino e vegetariano: orzo e funghi) è discreta, non hanno chiesto la cottura (piuttosto avanzata), il pane alle patate era buono. Gli ingredienti aggiuntivi (maionese al parmigiano e cipolla caramellata) sono rinunciabili. L'hamburger arriva nel poco pratico vassoio di carta che si vede nella foto e senza posate.
Le bevande sono care: come birre c'è solo l'onnipresente "'na biretta" a 4,50 euro mentre per il vino la proposta (senza alcuna informazione aggiuntiva sul menu) è bicchiere 3,50/bottiglia 15.

Se si vuole davvero risparmiare forse è conveniente ordinare take away, rinunciare all'arredamento minimal chic, sedersi sulla panca all'esterno e rifornirsi di bevande dall'alimentari bangla a fianco. Altrimenti noi abbiamo speso 24,50 in due.

giovedì 30 maggio 2013

Pizzeria Di Matteo - Napoli


Via dei Tribunali, 94 - Napoli , Tel. 081 455262




Una delle pizzerie storiche di via Tribunali, è forse quella che concilia meglio fama e servizio sbrigativo con qualità e prezzo modico. Certo non sarete soli nei giorni e nelle ore di punta, ma per ingannare l'attesa e la fame durante la fila si possono comprare i fritti del bancone all'ingresso. La pizza è buonissima, con meno bordo (c'è chi lo chiama cornicione) e pomodoro più frizzante. La margherita è sui 3 euro, come da scontrino con 7 euro si mangia e si beve (l'antipasto di fritti è costato 1,60).

margherita
 

martedì 28 maggio 2013

Scabin a Food and Wine Festival


Davide Scabin era il primo cuoco di un ristorante con una o più stelle michelin (proverò a non usare il brutto neologismo "stellato") di cui avessi mai mangiato un piatto.
In realtà ho poi ricordato di aver mangiato anche la carbonara di Monosilio/Pipero, circa con la stessa modalità.
Ma andiamo per ordine.
Roma Food and Wine Festival è una patinata manifestazione che univa degustazioni di una sessantina di cantine selezionate al modico prezzo di 25 euro (per il calice bisognava lasciare una cauzione di 10 euro) e stand in cui famosi chef presentavano una loro rielaborazione d'autore di un classico della cucina italiana proposto dall'organizzazione (c'erano carbonara, baccalà, vitello tonnato e altri).
Dovendo scegliere un solo piatto, l'abbinamento cuoco/ricetta più attraente per me era quello di Davide Scabin, chef del combal.zero di Rivoli, due stelle michelin, e i suoi gnocchi alla romanara, via di mezzo tra carbonara e gnocchi alla romana.

La preparazione è durata 10 secondi esatti, eseguita da due gentili aiuti di Scabin, che nel frattempo si intratteneva con i fans.
Da una confezione sottovuoto è uscita una specie di torta a tre strati, di cui l'inferiore e il superiore erano gnocchi alla romana e quello centrale besciamella.
Sopra, una copertura di "fast carbonara", una idea di Scabin già presentata altrove: una specie di maionese o salsa di carbonara contenuta in uno di quei contenitori di plastica da maionese dei fast food.
Ancora sopra, spaghetti al nero di seppia fritti a mo' di bastoncini di cioccolata.
Il risultato, pur apprezzabile, non sembrava qualcosa da due stelle michelin.
Diciamo che in un contesto simile (di manifestazioni così ce ne sono ormai tante in Italia) è difficile trovare qualcosa che sia all'altezza della fama dello chef. Si può apprezzare l'idea alla base del piatto oppure tenersi da parte i soldi e andare a trovare lo chef al ristorante.
Dimenticavo: per i vini, menzione speciale per Montalbera e il ruché Laccento.

Credits: foto: Federica Tafuro
 

venerdì 24 maggio 2013

Pizzeria Pellone - Napoli

Via Nazionale, 93 - Napoli , Tel 081 553 8614
In un quartiere un po' così così, tra la stazione e il centro direzionale, Pellone attira meno turisti, quindi a fare la fila sarete solo tra napoletani. I prezzi sono più alti della media cittadina ma le pizze sono davvero giganti e molto condite, ideali se si ha molta fame. I fritti del bancone all'ingresso sono famosi, menzione speciale per la frittata di maccheroni.
margherita di Pellone
Un piatto di fritti, una margherita e una birra da 66 sono costati 13 euro.

giovedì 23 maggio 2013

Pizzeria Gino Sorbillo - Napoli

Via dei Tribunali, 32 - Napoli
Per molti la più famosa pizzeria di Napoli, quella di Gino Sorbillo, ha coniugato la tradizione di famiglia con il progresso, dalle comparsate in tv all'altoparlante per regolare la fila. Locale è su due piani con tavoli di marmo, menu molto ampio con pizze con ingredienti del territorio e nomi degli antenati pizzaioli. Fila inevitabile, al punto che il locale a fianco fa ottimi affari offrendo aperitivo con spumante e stuzzichini a due euro direttamente sulla strada. La pizza, una margherita molto a buon mercato, come da scontrino, è (o c'è sembrata, dopo un'ora di fila) superlativa.

margherita (dettaglio)


Enoteca Pigneto

Via del Pigneto, 30
L'enoteca Pigneto fino a poco tempo fa vendeva solo bottiglie da asporto, ma poiché doveva sembrare uno spreco non utilizzare la porzione di isola pedonale davanti al locale, ha messo i tavoli all'aperto.
Da bere c'è ovviamente una lunga carta di vini in bottiglia, più qualcuno al bicchiere (2,50 euro) e birra, da mangiare c'erano un piatto di salumi e formaggi (4 euro), lasagne fredde (3 euro), crostini misti, nulla di memorabile. L'offerta è in linea con i locali adiacenti, probabilmente è una opzione consigliabile se si vuole ordinare una bottiglia di vino per tutto il tavolo più qualcosa da mangiare che non sia fisso.

venerdì 17 maggio 2013

Pizza pazza

Via Enna, 17
Aggiornamento 2017:
Ha cambiato gestione, adesso si chiama Pizza y Salsa e l'attenzione agli impasti sembra essersi spostata sulla musica che si sente all'interno del locale. I prezzi però sono rimasti alti.

Prima dell'avvento di Bonci, la pizza al taglio dall'impasto leggero e gli ingredienti ricercati, magari a rotazione, voleva dire Angelo Iezzi di "Angelo e Simonetta" a Batteria Nomentana.
Quella scuola ha avuto molti allievi, uno di questi applica la lezione dalle parti di villa Fiorelli, a via enna 17.
La pizza è secondo le attese, noi abbiamo preso un pezzo prosciutto crudo, provola, rucola e parmigiano e uno con bufala a crudo e pomodoro spendendo 5,10 euro. I prezzi sono intorno ai 15 euro al chilo, a metà strada tra una pizzeria basic e una gourmet.

mercoledì 15 maggio 2013

Trattoria da Patrizia - Napoli


Via Luculliano, 24, Napoli  - Tel. 081 7646407

Castel dell'Ovo e il borgo marinaro sono un posto incantevole e anche una trappola per turisti, si vede dai procacciatori dei ristoranti con il menu in mano.
Sulla parte dell'isola che affaccia sul mare verso la città l'ambiente è più rilassato ed esistono posti più alla mano.
Uno di questi è la trattoria da Patrizia. Tavoli e tovaglie di plastica ma affaccio sul mare. Cucina a base di pesce piuttosto buona, prezzi tra i più bassi della zona per porzioni non certo abbondanti.
gianchetti
Con un'ordinazione tipo tapas: 2 taralli, gianchetti marinati, zuppa di cozze, frittura mista, mezzo litro di vino, ce la siamo cavata con 30 euro alzandoci piuttosto soddisfatti.