martedì 24 novembre 2015

Al biondo Tevere

Via Ostiense, 178 -  Tel 06 5741172

A Roma, come è noto, esiste tutta una serie di trattorie tradizionali romanesche, in cui sembra ci sia un tacito accordo tra ristoratori e clienti su una particolare rusticità di arredamento, servizio e cucina, che i clienti accettano lì ma non gradirebbero in altri tipi di ristoranti.
Esiste poi la categoria più ristretta delle trattorie romanesche dove è stato Pasolini: si riconoscono dal conto salato, da una serie di memorabilia alle pareti (foto, ritagli di giornale, affreschi) e da un maggiore compiacimento nell'aver mantenuto il locale identico a quaranta anni fa.
Al biondo Tevere è il locale dove Pasolini portò a mangiare Pino la rana la sera in cui fu ucciso (lui aveva già mangiato con Ninetto Davoli da Pommidoro a San Lorenzo). Grande locale su via Ostiense, con una sala molto grande, una più piccola con il forno a legna e due dehors, con un menu che si può definire come tradizionale semplice (niente quinto quarto, per intendersi). Antipasti che comprendono anche i fritti da pizzeria, primi con le solite carbonara, amatriciana, cacio e pepe, gricia, fettuccine ai funghi e piatti di pesce tipo spaghetti alle vongole. Secondi con abbacchio alla scottadito, bistecca di manzo, saltimbocca alla romana, frittura mista di pesce, contorni (indovinate) puntarelle e cicoria, dolci come tiramisu, creme caramel, crema catalana, e i quasi dimenticati tartufo bianco e nero.
La qualità è tra l'andante e il dimenticabile, il prezzo per un pasto completo tra i 30 e i 40 euro, non proprio popolare.
I soli motivi per andarci, tralasciando il pellegrinaggio pasoliniano, magari nel tavolo a mo' di altare con dipinto di pietà pasoliniana (vedere per credere), potrebbero essere la possibilità di trovare posto in ogni occasione, visto lo spazio, e  il terrazzo con bella vista sul fiume, di giorno e in stagione.

lunedì 9 novembre 2015

Il vecchio fienile - Sorano

c.s. Citerno Vecchio - Montorio di Sorano - Tel 0564638787


Il vecchio fienile si presenta con tutte le caratteristiche degli agriturismi ammodo. Posizione amena, animali allevati a vista, sala comoda con un numero non elevato di coperti, servizio cortese, menu del territorio, con portate che arrivano nelle fiamminghe, il che agevola la condivisione di piatti tra commensali.
Il prezzo è fisso a 20 euro per un pasto completo, con veloci sconti se si è saltata qualche portata.
L'antipasto è unico con crostini, salumi e formaggi. Tra i primi i piatti del giorno comprendevano tortelli, fettuccine ai porcini, pici all’agliata.
Tra i secondi, buglione di cinghiale, brasato, pollo arrosto o maialino arrosto, che ci è sembrato quello più riuscito.
Vino della casa più che accettabile.
Qualcosa da rivedere sui dolci, con cantuccini e ciambelle poco croccanti serviti con un vin santo che in realtà era uno zibibbo siciliano.