martedì 13 dicembre 2011

Mangiare al ghetto

Il ghetto di Roma è uno dei posti a più grande concentrazione di ristoranti, la maggior parte dei quali ha aperto nell'ultima decina d'anni, da quando ci si è accorti che la cucina ebraica romanesca era diventata di moda. Praticamente ogni volta che ci si passa si trova un locale nuovo, che gioca a sembrare vecchio, con un profluvio di sore e nonne nelle insegne. Quelli che aspirano ad essere ebraici hanno kosher nell'insegna oppure non servono maiale. Il vero locale storico è Giggetto, che non appartiene alla categoria (serve amatriciane e carbonare) ed è piuttosto caro. Quasi tutti i locali hanno l'aspetto di trappole per turisti, anche se magari si mangia meglio di quanto sembri. Se siete in zona e avete fame oppure volete assaggiare il carciofo alla giudia, che non è facilissimo trovare nel resto di Roma, una volta ho provato il ristorante "il portico", (via del portico d'ottavia, 5), carciofo alla giudia di antipasto, pizza o pasta accettabili per proseguire e portafogli salvo.
Per uno spuntino dolce, provate il forno senza insegna all'angolo (via del portico d'ottavia, 1). Poca scelta ma i panetti con frutta secca (uno intero equivale a un pasto completo come apporto calorico) sono eccezionali.