martedì 22 dicembre 2015

Il Grillo - Pitigliano

via Cavour, 18 - Pitigliano (GR) - Tel. 0564 615202

A Pitigliano si può trovare una cucina con grandi tradizioni e buone materie prime ma anche il rischio di imbattersi in ristoranti che si rivolgono al turista occasionale.
La trattoria il Grillo, all'imbocco del centro storico davanti all'acquedotto, non ha tavoli all'aperto. L'interno però è accogliente, anche se non molto spazioso.
Gli antipasti sono molto accattivanti, con formaggi (serviti con le inevitabili marmellate), salumi, e crostini .
Nel menu ci sono pici con varie salse, acquacotta, baccalà, buglione di cinghiale, come dolce mousse di ricotta al miele.
Personale disponibile e cortese. Prezzi al di sotto della media del paese: tre piatti di Pici sugli 8 euro, mezzo litro di vino rosso della casa 4 euro, peccato i 2 euro di coperto a persona.

martedì 24 novembre 2015

Al biondo Tevere

Via Ostiense, 178 -  Tel 06 5741172

A Roma, come è noto, esiste tutta una serie di trattorie tradizionali romanesche, in cui sembra ci sia un tacito accordo tra ristoratori e clienti su una particolare rusticità di arredamento, servizio e cucina, che i clienti accettano lì ma non gradirebbero in altri tipi di ristoranti.
Esiste poi la categoria più ristretta delle trattorie romanesche dove è stato Pasolini: si riconoscono dal conto salato, da una serie di memorabilia alle pareti (foto, ritagli di giornale, affreschi) e da un maggiore compiacimento nell'aver mantenuto il locale identico a quaranta anni fa.
Al biondo Tevere è il locale dove Pasolini portò a mangiare Pino la rana la sera in cui fu ucciso (lui aveva già mangiato con Ninetto Davoli da Pommidoro a San Lorenzo). Grande locale su via Ostiense, con una sala molto grande, una più piccola con il forno a legna e due dehors, con un menu che si può definire come tradizionale semplice (niente quinto quarto, per intendersi). Antipasti che comprendono anche i fritti da pizzeria, primi con le solite carbonara, amatriciana, cacio e pepe, gricia, fettuccine ai funghi e piatti di pesce tipo spaghetti alle vongole. Secondi con abbacchio alla scottadito, bistecca di manzo, saltimbocca alla romana, frittura mista di pesce, contorni (indovinate) puntarelle e cicoria, dolci come tiramisu, creme caramel, crema catalana, e i quasi dimenticati tartufo bianco e nero.
La qualità è tra l'andante e il dimenticabile, il prezzo per un pasto completo tra i 30 e i 40 euro, non proprio popolare.
I soli motivi per andarci, tralasciando il pellegrinaggio pasoliniano, magari nel tavolo a mo' di altare con dipinto di pietà pasoliniana (vedere per credere), potrebbero essere la possibilità di trovare posto in ogni occasione, visto lo spazio, e  il terrazzo con bella vista sul fiume, di giorno e in stagione.

lunedì 9 novembre 2015

Il vecchio fienile - Sorano

c.s. Citerno Vecchio - Montorio di Sorano - Tel 0564638787


Il vecchio fienile si presenta con tutte le caratteristiche degli agriturismi ammodo. Posizione amena, animali allevati a vista, sala comoda con un numero non elevato di coperti, servizio cortese, menu del territorio, con portate che arrivano nelle fiamminghe, il che agevola la condivisione di piatti tra commensali.
Il prezzo è fisso a 20 euro per un pasto completo, con veloci sconti se si è saltata qualche portata.
L'antipasto è unico con crostini, salumi e formaggi. Tra i primi i piatti del giorno comprendevano tortelli, fettuccine ai porcini, pici all’agliata.
Tra i secondi, buglione di cinghiale, brasato, pollo arrosto o maialino arrosto, che ci è sembrato quello più riuscito.
Vino della casa più che accettabile.
Qualcosa da rivedere sui dolci, con cantuccini e ciambelle poco croccanti serviti con un vin santo che in realtà era uno zibibbo siciliano.

lunedì 12 ottobre 2015

Taverna degli amici

Piazza Margana, 37
Ristorante diventato improvvisamente famoso per le dichiarazioni, rilasciate al TG4 e poi riprese da vari giornali, che hanno contribuito alle dimissioni di Marino da sindaco di Roma.
Qui un estratto tratto da Repubblica:
Il 27 luglio 2013? Con la moglie. Era con la moglie, come no… Marino è venuto qui una sola volta”. Maurizio è uno dei titolari della Taverna degli amici, ristorante in piazza Margana e a poco più di cento metri dalla scalinata del Campidoglio. Nel salotto tutto sampietrini tra piazza Venezia e il ghetto ebraico, dopo aver finito la sua cena, l’oste risponde secco alle domande. Prima ancora di vedere la ricevuta pubblicata online dallo staff dell’inquilino di palazzo Senatorio (quindi pagata con la carta di credito per le spese di rappresentanza del sindaco, in questo caso 120 euro), il proprietario del locale recita a memoria l’etichetta del bianco che ha servito al primo cittadino in quel sabato sera di luglio, a sei settimane dall’elezione a primo cittadino: “Mi ricordo pure quello che ha preso. Il vino mi ricordo. Una bottiglia da 55 euro. Era uno Jermann vintage tunina”.
Come ha fatto a ricordarsi dell’etichetta del vino prima ancora di vedere la fattura pubblicata in rete da Marino?
“Perché quella non è una bottiglia da tutti. Non si bevono tutti un vino da più di 50 euro. Infatti l’ho detto prima della ricevuta”.
Perché? Di che tipo di vino si tratta?
“È un bianco, un vino importante. Non è tra i più costosi in assoluto, certo, ma vintage tunina è un vino buono. La Jermann poi fa tutte ottime bottiglie. È il penultimo in ordine di costo. C’è una bottiglia da 25, poi da 55 euro. E poi i prezzi salgono. Quando mi hanno detto che qualcuno lo aveva ordinato, ho chiesto subito “per chi è ‘sto vino?”. Poi ho pensato “hai capito come si tratta il sindaco?”. Me lo ricordo come se fosse oggi”

Qualunque cosa si pensi di Marino, neanche il ristoratore mi sembra ne esca bene, dal punto di vista etico ed enologico. Meglio rivolgersi altrove.

martedì 6 ottobre 2015

Inat Kuca - Sarajevo

Velika Alifacovac, 1

La casa della ripicca, raccontano le cronache, nel secolo scorso si trovava dall'altro lato del fiume, dove gli austriaci dovevano costruire il palazzo del municipio. Il testardo proprietario dovette sgomberare ma ottenne che la sua casa fosse rimontato pezzo per pezzo sull'altro riva, dove si trova oggi.
E oggi è probabilmente il ristorante più bello di Sarajevo, in una casa ottomana in riva al fiume,  con un minareto a fianco. Meriterebbe un'occhiata anche senza andarci a mangiare.
Il menu è un compendio della cucina bosniaca, con le pita (in Bosnia chiamano burek  quello con la carne), le carni arrosto e i cevapcici, e gli altri piatti tradizionali:Begova čorba, Musaka, dolma,  punjene paprike, Sarma. Da bere, birra Sarajevska e qualche vino locale, sempre un po' a rischio, oltre a una ampia scelta di distillati.
La sala interna con arredamento d'epoca è meravigliosa,  il terrazzo lungo il fiume, che offre un bel fresco d'estate, lo è altrettanto.
I piatti sono forse meno saporiti rispetto a quelli che si possono trovare in città nelle tante cevabdzinica e buregdzinica più popolari, ma il contesto più curato ed elegante può valere l'esperienza.
Servizio piuttosto umorale. Conto molto popolare, non più di 20-30 marchi a persona per una cena completa più bevande.

L'inat kuca da fuori
Vista sull'interno

Mix di dolma, sarma e punjene paprike

Shopska, salumi e formaggi locali e cevapcici

martedì 29 settembre 2015

Konoba Kamenice - Dubrovnik

Gunduliceva poljana, 8 - Dubrovnik
Dubrovnik è uno dei centri del turismo mondiale ed è affollata in ogni stagione, specialmente se una o più navi da crociera sono al porto. I pochi spazi non occupati da turisti a piedi sono occupati da tavolini di bar e ristoranti.
Tra le centinaia di ristoranti presenti nella città vecchia, è facile accorgersi della konoba kamenice, anche a causa della fila perenne, anche quando i ristoranti vicini stanno ancora preparando i tavoli.
Sicuramente il successo sarà influenzato dai consigli delle guide, ma c'è anche anche un certo aspetto più autentico e meno turistico, per quanto si resti sempre in una delle città più turistiche del mondo.

Il menù contiene tutte le classiche specialità dalmata, dal prosciutto alla pastizada, nonché naturalmente molto pesce. Le ostriche, che danno il nome al locale, cozze e scampi in buzzara, spaghetti e risotto mutuati dal passato di commerci con Venezia, polipo, frittura di calamari e pesciolini.
I prezzi per le portate principali vanno dalle 60 alle 80 kuna, solo la buzzara di scampi supera i 100. Le ostriche costano 12 kuna  l'una. La qualità dei piatti è molto buona.
Naturalmente se volete una cena elegante, ci sono molti altri posti più indicati in città.
Servizio veloce finalizzato al rapido avvicendamento ai tavoli, ma nessuno vi caccerà dal tavolo a fine cena.

martedì 22 settembre 2015

Gelsonero - Savoca

Strada Provinciale - Savoca (ME)  - Tel 0942 388838
Savoca è un paese piuttosto visitato, grazie ai ricordi de Il Padrino, alcune  scene sono state girate qui, e all'aspetto simile a quello che doveva avere  Taormina prima di essere intaccata dal turismo di massa.
Da queste parti esistono quindi anche  locali che provano a uscire dal cliché della trattoria-pizzeria.
Ad esempio il gelsonero, che presenta un menu non esteso che comprende  piatti tradizionali siciliani rivisitati di terra e di mare oltre proposte più prevedibili come carpaccio, tagliata o crudi di pesce.
Gli antipasti, oltre ai crudi segnaliamo la caponatina di mare e gli sfilacci di pesce stocco sono sui 10-12 euro.
I primi (maccheroni raguliati al maiale dei nebrodi, spaccatelle al ragu di  totano), sui 12 euro, i secondi arrivano a 16.
Abbiamo assaggiato una selezione di formaggi e salumi siciliani 12, ben selezionati ma non memorabili, gamberoni in salsa d'agrumi e bacon e filetto di maialino in salsa di cioccolato piccante in cui però l'ingrediente in più per dare il tocco di originalità alla ricetta sembrava anche quello meno indovinato. Per dolci una torta setteveli, normale, e una mousse alla ricotta, ottima.
Ben curata la carta dei vini con molte etichette soprattutto regionali.
Locale accogliente all'interno e con qualche tavolo all'aperto per la bella stagione.

lunedì 14 settembre 2015

Agorà Café - Brescia

Via dei Musei, 75/a
Principalmente sarebbe un bar aperto totto il giorno ma a ora di pranzo serve anche pasti veloci, molto apprezzati dai bresciani.
Panini (lista lunga) da 4 a 6,5, casonsei a 8, lonzino 9, vino al calice 3, birra artigianale 3,5 - 7.
Il servizio, a cura della coppia di proprietari, è cordiale ed efficiente.

mercoledì 9 settembre 2015

Da Lina - Bagnone

Piazza Marconi, Bagnone
Un po' come tutta la Lunigiana è un posto fuori dal tempo
Si trova in una bella piazza a Bagnone e offre una  cucina del territorio schietta e genuina.
Abbiamo preso una serie di antipasti molto abbondante con torte alle erbe, salumi, funghi sottaceto.
Scelta di primi con testaroli al pesto e altri primi ai funghi o al tartufo molto profumati.
In menu anche secondi rustici di carne.
Con una bottiglia di rosso della casa (in realtà vino da tavola imbottigliato) abbiamo speso 15 euro a testa.

martedì 25 agosto 2015

Locanda Magno - Aulla


prima si chiamava locanda Girardengo - Piazza corbani, 1

Aulla passa per essere una delle meno attraenti città della Toscana e difficilmente farete un viaggio per visitarla, a meno che non siate appassionati di stranezze: di quelle, dal monumento a Craxi alla meridiana per Pantani, Aulla ne è piena.
Se comunque vi capiterà di passare da quelle parti, potrete assaggiare i panigacci, la cui paternità è condivisa con la vicina Podenzana. Dischi di pane non lievitato (sì, ci sono anche in altri posti con nome diverso) cotto al forno in una teglia chiamata testo, di una quindicina di centimetri di diametro, possono essere combinati per fare una cena completa. Alla locanda Magno sono fatti a vista e consegnati caldi di continuo.
Il menù panigacci  prevede un tris di panigacci bolliti in 3 salse (pesto, pomodoro, burro) e poi al forno, a volontà, con salumi, stracchino e gorgonzola. Infine alla nutella come dessert, il tutto a 17 euro bevande incluse. Altrimenti menu tagliata, che sostituisce i primi.
Sala animata più adatta all'inverno, anche per la presenza del forno. 

venerdì 21 agosto 2015

Osteria la Colomba - Castellaro Lagusello

via Castello, 4 - Tel. 0376 88977

Una deliziosa osteria familiare con un bel giardino all'ombra di un glicine, in un altrettanto delizioso borgo medievale, Castellaro Lagusello.
Aggiungere anche un servizio cordiale e premuroso ed ecco che le condizioni ambientali sono praticamente ideali.
La cucina comunque non sfigura. Noi abbiamo assaggiato dei tortelli di zucca con burro e salvia (8 euro) ben fatti e una bistecca di cavallo con crema di capperi e polenta alla brace  (11 euro) tenera e cotta al punto giusto. Il menù prevede altri primi tradizionali come i capunsei e i bigoli con le sarde e carne alla brace e pesce di lago come secondi. Buon vino della casa (4,50 il mezzo litro), rosso Merlot o bianco Tocai e discreta lista di bottiglie.

martedì 18 agosto 2015

Quin - Crema

Via Racchetti 8  - Tel  0373 257961

Crema ha una tradizione gastronomica leggendaria, dando il nome ai tortelli (cremaschi), al formaggio salva (cremasco) e al salame (cremasco), ma è straordinariamente più complesso del previsto assaggiare queste specialità in un ristorante della città.
Quasi tutti consiglieranno il Quin, in posizione centrale vicino al duomo  ma leggermente nascosto.
E qui, pur in un menu non molto esteso, i piatti tradizionali ci sono tutti.
Antipasto con salame salva e peperoni,  tortelli, gnocchi, di secondo gamberi di fiume e qualche dolce.
Tutto sugli 11-12. Dolci 5.
Arredamento curato, servizio imballato. Tortelli corretti ma immersi in troppo burro.

martedì 11 agosto 2015

Trabant bar

Piazzale Prenestino, 26

Locale al centro di una rumorosa polemica del mondo internet-gastronomico a causa di un evento con cena offerta che non ha poi ricevuto in cambio le incensazioni richieste.
Siamo quindi andati a vedere la situazione di persona.
La trabant, con targa ungherese, c'è davvero, nel giardino oasi di relativa tranquillità in un triangolo infernale di tangenziale, Prenestina e ferrovia.
Interno piccolo che unisce convenientemente riferimenti all'ostalgie con poster sovietici ad arredamento shabby o semplicemente demodè.
Il menù offre taglieri, hamburger, polpette, in triplice versione onnivora, vegetariana o vegana, piatti del giorno, e da bere birre artigianali o vini al calice.
Il tagliere di salumi, dichiarato un po' troppo generosamente per due persone, a 10 euro, fa rimpiangere quelli nella vicina isola pedonale che, un po' più piccoli e della stessa qualità, costano la metà.
Le polpette si ispirano, con qualche incertezza, alla cucina casalinga.
Per il tagliere, le polpette e 2 birre alla spina abbiamo speso 26 euro, che per l'aperitivo è un po' troppo.
Servizio volenteroso ma lento.


martedì 4 agosto 2015

Trattoria della suburra

via Urbana, 67/69 - Tel. 06486531
Trattoria della suburra è un locale storico del rione monti, risalente a prima della trasformazione del quartiere in zona della movida, però si è adeguato bene ai nuovi tempi con un menu in quattro lingue e un'area all'aperto tra le migliori della zona.
Il menù offre piatti tradizionali romani e nazionali più pizza e un tavolo molto vintage di antipasti a buffet.
La pizza non è sicuramente il loro piatto forte, con un impasto secco e biscottato. Un po' meglio vanno i primi, con gricia e amatriciana accettabili, e i saltimbocca alla romana. Accettabile anche il vino della casa a 9 euro il mezzo litro, le bottiglie, non molte, partono da prezzi contenuti.
Per tre primi (9 euro), una Margherita (6 euro), saltimbocca (13 euro), insalata, vino e acqua abbiamo pagato 68 euro.
Attenzione alla voce pane e grissini nel conto, ben 7,50 (5 per una quantità - secondo loro - di 1,5).
In ogni caso a monti resta un posto che permette di salvare relativamente il portafogli.

giovedì 30 luglio 2015

Osteria Sottoriva - Verona

Via Sottoriva

Qualcuno ritiene che via Sottoriva sia la più bella di Verona. Non abbiamo la competenza per confermare o smentire, certo che l'osteria Sottoriva, sotto i portici, con i tavoli di legno all'aperto, il menu alla lavagna e le brocche di vino è così perfetta da sembrare il risultato di un regista di osterie tradizionali.
Il pasto e il conto non ne compromettono l'immagine idilliaca.
La cucina è quella tradizionale veronese. Nel menu ci sono la pastizzata di cavallo con polenta (11 euro), la trippa (7,50), battuta di manzo al coltello (13) pasta e fagioli (7,50), lasagna al forno o crespelle (8,50).
Rosso della casa discreto.

lunedì 25 maggio 2015

Mastro Ciccia

via del Governo Vecchio, 76.   Tel 06 6880 2108
 
Anche se si trova in un punto molto animato di via del Governo Vecchio che sbuca su piazza Pasquino, Mastro Ciccia fa parte di quei posti dove si va quando c'è troppa fila da Baffetto.
O almeno a noi è capitato così.
La pizza con forno a legna è passabile. I prezzi non sono quelli di Baffetto (8 euro la margherita).

Ci sono anche primi di cucina romanesca a 10 euro e secondi di carne come hamburger e tagliata (la ciccia da cui il nome?) a 12/15 euro.
Servizio orientato ai turisti stranieri ma comunque cordiale e veloce.
Da bere birre in bottiglia a 4/5 euro o bicchieri di vino a 5 euro. L'opzione più conveniente è la baffo d'oro da 66  a 5 euro (ma nel conto invece a 6).

mercoledì 13 maggio 2015

Retro Bistrot - Verona

Piazza Duomo, 6/A
Un bar con cucina che permette di fare un pasto caldo piuttosto economico a tutte le ore.
Si trova a fianco al duomo, in uno dei quartieri più belli del centro storico, fuori dalla fiumana del turismo più affrettato.
Il menu è molto esteso e interessante e comprende piatti tradizionali veronesi, taglieri, piatti a base di polenta, pizze con base surgelata e condimenti freschi, piatti per vegani. Da bere vini del territorio, birre artigianali, centrifughe di frutta e verdura.
Noi abbiamo preso gnocchi di malga con burro e ricotta salata, molto buoni, tagliatelle al ragu, discrete, polenta con monte veronese e soppressa, ottime, più un dolce di pasta fillo al cioccolato.
Tutto bene allora? Sì, se si passa sopra ad alcune curiose idiosincrasie.
La coppia di proprietari sembra scegliere a simpatia i clienti: noi siamo risultati simpatici a lui, piuttosto antipatici a lei, che  d'altra parte si dilungava piacevolmente a parlare in inglese ad un altro tavolo.
Su tavoli ci sono dei sottopiatti in ardesia su cui è possibile scrivere con dei gessetti. A tutti tranne che ai bambini.
I vini sono disponibili solo in bottiglia, per questioni di conservazione. Però se si ordina un quartino o mezzo litro, arriva una brocca da cui non si vede da dove viene il vino.
Infine, non si accettano carte, solo contanti.
I prezzi dei piatti sono intorno ai 7-8 euro, i dolci sui 5, birra in bottiglia da 5, i vini partono da 16 a bottiglia.

martedì 7 aprile 2015

Pizzeria Enzo e Ciro - Bari

Via Matteo Renato Imbriani, 79, Bari  - Tel.  080 5541535
Mangiare bene a Bari è sorprendentemente difficile, specie se ci si trova in quel settore di Bari vecchia adiacente a Corso Vittorio Emanuele, pieno di trappole per turisti.
Conviene rivolgersi allora a posti come questa pizzeria, in centro, frequentata solo da baresi, dove è anche possibile fare una cena completa senza mangiare pizza. Il trucco è nella lista degli antipasti, dove sono presenti classici come riso patate e cozze a 5 euro o braciole a 7. La lista è lunga, ma la convenienza economica fa sì che quasi tutti ordinino l'antipasto completo: funghi al forno, involtini di scamorza caldi, prosciutto, bresaola, stracciatella, olive e ciccio caldo, a 12 euro.
Poi naturalmente ci sono anche le pizze, per cui forse conviene ritornare apposta una seconda volta: lista ampia con prezzi da 4.5 a 10 (un 20% in meno per le versioni mini).
Birre e qualche vino a prezzi contenuti. Dolci solo industriali, digestivi e amari ben ghiacciati ma a 3 euro.

martedì 31 marzo 2015

Centonze - Acireale

Via Lazzaretto 27, Acireale
Antipasto variato, tris di primi, carne alla brace: la formula non è certo originale, ma se è proposta con fantasia e qualità accettabile, il successo è assicurato. Oltre a una bella location, specie d'estate quando si può mangiare nel  giardino .
L'antipasto Cento bocconi è sicuramente il punto forte, molti piatti che variano con la stagionalità., d'inverno  molto presenti funghi e zuppe. Sterpitose le caramelle calde di tuma (vi deve piacere il formaggio, naturalmente).
I primi sono invece abbastanza nella norma.
Se si prendono antipasto e primo difficilmente, a meno di stomaci robusti, potrete arrivare alla carne alla brace.
Dolci discreti, digestivi con le bottiglie lasciate sul tavolo.
Il vino della casa è un nerello mascalese dignitoso.
Conto sui 20/25 euro.

martedì 24 marzo 2015

La Venencia - Madrid

Calle de Echegaray 7, Madrid
Entrare in questo locale è come attaversare una capsula spazio-temporale, afferma la lonely planet.
E in effetti è vero: botti scurite dal fumo, un vecchio telefono, rudi proprietari, divieto di fotografie, e di mance, tapas accompagnate da gallette e 5 tipi di vino di Jerez dalle diverse stagionature: Manzanilla, Fino, Oloroso, Amontillado e Palo Cortado: 2 euro circa a bicchiere, 6-7 la mezza bottiglia, 12 la bottiglia intera.
Le olive arrivano automaticamente ordinando da bere. Oppure si possono ordinare tapas fredde come piatti di formaggi o salumi, in tre formati:  tapa, media ración o ración entera.  Bisognerebbe però approfittare ordinando hueva e mojama che difficilmente si trovano altrove: hueva è un pressato di uova di pesce, mojama è filetto di tonno essiccato. Entrambi (serviti anche con mandorle tostate) sono perfetti per accompagnare lo Jerez.
Tutto a buon mercato, è difficile spendere più di 10-15 euro con vari assaggi di Jerez e tapas.
 
Per fare una esperienza storica, spendendo di più, e mangiare il cochinillo asado senza andare a Segovia, c'è Sobrino de Botin (o Casa Botin), cantato da Hemingway e considerato il ristorante più antico del mondo, in Calle de Cuchilleros, 17.

martedì 17 marzo 2015

Segovia e cochinillo asado


José Maria, Calle Cronista Lecea, 11
Duque, Calle de Cervantes, 12
El Redebal, Plaza Alhóndiga, 6

Segovia è la patria del cochinillo asado (maialino da latte al forno) e può valere la pena di fare un viaggio gastronomico per assaggiarlo. Anche se non è detto che non si ritorni con l'opinione che non vale la pena di sacrificare un maiale appena nato per sole sei porzioni di cochinillo.
Il cochinillo è un maiale da un paio di chili cotto al forno, da cui si ricavano 2 spalle, 2 cosce e 2 costati.   Se il maiale è più grande aumentano le porzioni dei costati. Il piatto arriva rapidamente dopo l'ordinazione, segno che è arrostito in anticipo e riscaldato al momento, bagnato da una sorta di brodo leggero o liquido di cottura.
A Segovia praticamente tutti i ristoranti propongono il cochinillo asado nel menu.
I nomi storici sono Meson de Candido, omaggiato anche da una statua in città ma forse troppo archetipicamente turistico nella sua sede proprio davanti all'acquedotto romano, poi Duque e Josè Maria.
In un tour de force gastronomico, ho visitato Duque e José Maria a cena, e a pranzo, nella categoria di quelli meno blasonati e più economici, El Redebal.

Se dovessi consigliarne solo uno direi José Maria, più affollato e dotato di un bar molto vivace.
Il cochinillo è simile in tutti e tre i posti: pelle sottile e croccante, carne molto tenera e porzione che finisce in un attimo. Da Duque, dall'aspetto elegante e cerimonioso ma piuttosto vuoto, ho preso un menu degustazione molto abbondante con judiones de la granja (altra gloria locale) e salumi locali, che mi hanno riempito già prima del cochinillo. Da José Maria per non ripetere lo stesso errore ho preso direttamente il cochinillo, salvo poi aggiungere un dessert che era poi un assortimento di formaggi.
Da El Redebal il prezzo più contenuto per la porzione di cochinillo (13 euro) permette di ammortizzare il prezzo a boccone e vivere più tranquillamente l'esperienza.
Se non si può andare a Segovia, un indirizzo a Madrid.


Cochillo in vetrina da José Maria, ancora da infornare

Il taglio del cochinillo, mediante cucchiaio e piatto, da José Maria


Porzione di cochinillo da El Redebal

Antipasti degustazione da Duque

Porzione di cochinillo da Duque
Il conto di Duque e José Maria


venerdì 13 febbraio 2015

100 montaditos

via tiburtina, 141
(c'è anche a Ponte Milvio e a Ostia)

Se si parla di una catena in franchising, si pensa subito ai vari McDonalds o Kentucky. Da 100 montaditos, catena diffusissima in Spagna,  i prezzi sono effettivamente contenuti ma la qualità è inaspettatamente superiore.
I montaditos sono piccoli panini proposti in 100 variazioni, con prezzi da 1 a 2,5 euro. Esistono anche menu da 5 panini. Il pane è una ricetta segreta e anche se siamo dalle parti del precotto/congelato, i panini sono appetitosi. Nel menu ci sono anche piatti di tapas. La birra media è un affare a 2,50 euro.
Per ordinare bisogna compilare un foglio e pagare, poi si viene chiamati con l'altoparlante a ritirare il vassoio quando è pronto.
Unico neo, i tanti (per il tipo di servizio)  camerieri hanno una fretta un po' ansiogena nel prendere l'ordine o sparecchiare.