martedì 28 maggio 2013

Scabin a Food and Wine Festival


Davide Scabin era il primo cuoco di un ristorante con una o più stelle michelin (proverò a non usare il brutto neologismo "stellato") di cui avessi mai mangiato un piatto.
In realtà ho poi ricordato di aver mangiato anche la carbonara di Monosilio/Pipero, circa con la stessa modalità.
Ma andiamo per ordine.
Roma Food and Wine Festival è una patinata manifestazione che univa degustazioni di una sessantina di cantine selezionate al modico prezzo di 25 euro (per il calice bisognava lasciare una cauzione di 10 euro) e stand in cui famosi chef presentavano una loro rielaborazione d'autore di un classico della cucina italiana proposto dall'organizzazione (c'erano carbonara, baccalà, vitello tonnato e altri).
Dovendo scegliere un solo piatto, l'abbinamento cuoco/ricetta più attraente per me era quello di Davide Scabin, chef del combal.zero di Rivoli, due stelle michelin, e i suoi gnocchi alla romanara, via di mezzo tra carbonara e gnocchi alla romana.

La preparazione è durata 10 secondi esatti, eseguita da due gentili aiuti di Scabin, che nel frattempo si intratteneva con i fans.
Da una confezione sottovuoto è uscita una specie di torta a tre strati, di cui l'inferiore e il superiore erano gnocchi alla romana e quello centrale besciamella.
Sopra, una copertura di "fast carbonara", una idea di Scabin già presentata altrove: una specie di maionese o salsa di carbonara contenuta in uno di quei contenitori di plastica da maionese dei fast food.
Ancora sopra, spaghetti al nero di seppia fritti a mo' di bastoncini di cioccolata.
Il risultato, pur apprezzabile, non sembrava qualcosa da due stelle michelin.
Diciamo che in un contesto simile (di manifestazioni così ce ne sono ormai tante in Italia) è difficile trovare qualcosa che sia all'altezza della fama dello chef. Si può apprezzare l'idea alla base del piatto oppure tenersi da parte i soldi e andare a trovare lo chef al ristorante.
Dimenticavo: per i vini, menzione speciale per Montalbera e il ruché Laccento.

Credits: foto: Federica Tafuro
 

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