via della Meloria, 43
Non si può negare che Gabriele Bonci abbia rivoluzionato il panorama della pizza al taglio a Roma. Anche per questo andare a Pizzarium si rivela una sorta di pellegrinaggio. La conferma si vede se si ha la fortuna di trovare presente il gigantesco titolare: tanti clienti vogliono conoscerlo o stringergli
la mano. Gran parte dei clienti è occasionale. Il posto è su tutte le guide, l'inglese è stampato sui
cartelli e parlato dai commessi, d'altra parte essere clienti abituali richiede la disponibilità a
pagare un conto doppio o triplo rispetto alle altre pizzerie di Roma e a fare una notevole fila all'ora
di punta.
I sostenitori di Bonci ricordano che gli ingredienti sono di prima qualità e le pizze "classiche"
costano non troppo di più. Ma sono pochi quelli che vanno da Bonci e prendono la pizza bianca.
Per la visita al santuario di San Gabriele abbiamo scelto una tradizionale, margherita (16,50 all'etto)
e la più cara, patate, culatello e burrata (36 euro all'etto).
Impasto croccante e leggero, guarnizioni ottime, per un conto che ha superato i 10 euro a testa,
bevande escluse.
Lo stesso schema di prezzi delle pizze si ripete per i fritti (da 1,50 del supplì semplice si sale fino
a 4), per il pane (da poco meno di 4 fino a 8 al kg.) e, meno motivatamente, per le bevande, che
comprendono inevitabilmente il salotto buono delle bibite e delle birre artigianali.
Non si può negare che Gabriele Bonci abbia rivoluzionato il panorama della pizza al taglio a Roma. Anche per questo andare a Pizzarium si rivela una sorta di pellegrinaggio. La conferma si vede se si ha la fortuna di trovare presente il gigantesco titolare: tanti clienti vogliono conoscerlo o stringergli
la mano. Gran parte dei clienti è occasionale. Il posto è su tutte le guide, l'inglese è stampato sui
cartelli e parlato dai commessi, d'altra parte essere clienti abituali richiede la disponibilità a
pagare un conto doppio o triplo rispetto alle altre pizzerie di Roma e a fare una notevole fila all'ora
di punta.
I sostenitori di Bonci ricordano che gli ingredienti sono di prima qualità e le pizze "classiche"
costano non troppo di più. Ma sono pochi quelli che vanno da Bonci e prendono la pizza bianca.
Per la visita al santuario di San Gabriele abbiamo scelto una tradizionale, margherita (16,50 all'etto)
e la più cara, patate, culatello e burrata (36 euro all'etto).
Impasto croccante e leggero, guarnizioni ottime, per un conto che ha superato i 10 euro a testa,
bevande escluse.
Lo stesso schema di prezzi delle pizze si ripete per i fritti (da 1,50 del supplì semplice si sale fino
a 4), per il pane (da poco meno di 4 fino a 8 al kg.) e, meno motivatamente, per le bevande, che
comprendono inevitabilmente il salotto buono delle bibite e delle birre artigianali.